Chi desidera vendere o acquistare un immobile deve sapere che esiste un documento fondamentale per dimostrare la regolarità urbanistica della costruzione: il titolo abilitativo ad edificare.
Senza di esso non è possibile provare che la casa è stata edificata nel rispetto delle norme vigenti al momento della costruzione e quindi non è possibile fare l’atto.
Cos’è il titolo abilitativo ad edificare
Il titolo abilitativo ad edificare è l’autorizzazione rilasciata dal Comune che certifica la legittimità della costruzione di un immobile.
Serve a dimostrare che l’edificio è stato realizzato con un permesso valido e secondo le leggi dell’epoca.
È un documento indispensabile sia in fase di vendita che di acquisto, perché tutela entrambe le parti da eventuali irregolarità.
Come è cambiato nel tempo
La normativa edilizia italiana è cambiata più volte nel corso degli anni. Conoscere la data di costruzione dell’immobile è quindi fondamentale per capire quale titolo cercare.
- Fino al 1967: la licenza edilizia era obbligatoria solo nei Comuni dotati di Piano Regolatore Generale (PRG). Nelle zone rurali, costiere o montane dove il PRG non esisteva ancora, non era richiesto alcun titolo abilitativo ad edificare formale.
 In questi casi è considerata valida la planimetria catastale depositata prima del 1967 oppure, se assente, una perizia giurata di un tecnico abilitato che attesti l’epoca di costruzione della casa.
- Dal 1967: la licenza edilizia diventa obbligatoria in tutto il territorio nazionale.
- Dal 1977: la licenza edilizia viene sostituita dalla concessione edilizia.
- Dal 2003: la concessione edilizia viene sostituita dal permesso di costruire, tuttora in vigore.
Come individuare il titolo abilitativo ad edificare del tuo immobile
Per identificare correttamente il titolo abilitativo ad edificare, occorre seguire alcuni passaggi:
- Verificare l’anno di costruzione dell’immobile.
- Controllare se, in quel periodo, il Comune era dotato di Piano Regolatore Generale.
- Se la casa è stata costruita prima del 1967, verificare la presenza di una planimetria catastale antecedente o, in alternativa, rivolgersi a un tecnico per una perizia giurata.
- Per gli immobili più recenti, richiedere copia del titolo abilitativo ad edificare direttamente all’ufficio tecnico del Comune.
Perché affidarsi a un’agenzia immobiliare
Orientarsi tra norme, sigle e documenti non è semplice. Le regole urbanistiche cambiano nel tempo e spesso non è immediato capire se un immobile è in regola o meno.
Per questo motivo è consigliabile affidarsi a un’agenzia immobiliare qualificata, che si occupi di verificare la documentazione urbanistica e catastale prima di mettere un immobile in vendita.
La nostra agenzia esegue questi controlli di routine per ogni proprietà, garantendo ai clienti la massima trasparenza e sicurezza in ogni fase della compravendita.
Contattaci per un appuntamento: ti aiuteremo a verificare la conformità urbanistica della tua casa e a vendere o acquistare senza pensieri.
Vuoi vendere casa? Attenzione: senza questo documento potresti non poterlo fare
Chi desidera vendere o acquistare un immobile deve sapere che esiste un documento fondamentale per dimostrare la regolarità urbanistica della costruzione: il titolo abilitativo ad edificare.
Senza di esso non è possibile provare che la casa è stata edificata nel rispetto delle norme vigenti al momento della costruzione.
Cos’è il titolo abilitativo ad edificare
Il titolo abilitativo ad edificare è l’autorizzazione rilasciata dal Comune che certifica la legittimità della costruzione di un immobile.
Serve a dimostrare che l’edificio è stato realizzato con un permesso valido e secondo le leggi dell’epoca.
È un documento indispensabile sia in fase di vendita che di acquisto, perché tutela entrambe le parti da eventuali irregolarità.
Come è cambiato nel tempo
La normativa edilizia italiana è cambiata più volte nel corso degli anni. Conoscere la data di costruzione dell’immobile è quindi fondamentale per capire quale titolo cercare.
- Fino al 1967: la licenza edilizia era obbligatoria solo nei Comuni dotati di Piano Regolatore Generale (PRG). Nelle zone rurali, costiere o montane dove il PRG non esisteva ancora, non era richiesto alcun titolo abilitativo ad edificare formale.
 In questi casi è considerata valida la planimetria catastale depositata prima del 1967 oppure, se assente, una perizia giurata di un tecnico abilitato che attesti l’epoca di costruzione della casa.
- Dal 1967: la licenza edilizia diventa obbligatoria in tutto il territorio nazionale.
- Dal 1977: la licenza edilizia viene sostituita dalla concessione edilizia.
- Dal 2003: la concessione edilizia viene sostituita dal permesso di costruire, tuttora in vigore.
Come individuare il titolo abilitativo ad edificare del tuo immobile
Per identificare correttamente il titolo abilitativo ad edificare, occorre seguire alcuni passaggi:
- Verificare l’anno di costruzione dell’immobile.
- Controllare se, in quel periodo, il Comune era dotato di Piano Regolatore Generale.
- Se la casa è stata costruita prima del 1967, verificare la presenza di una planimetria catastale antecedente o, in alternativa, rivolgersi a un tecnico per una perizia giurata.
- Per gli immobili più recenti, richiedere copia del titolo abilitativo ad edificare direttamente all’ufficio tecnico del Comune.
Perché affidarsi a un’agenzia immobiliare
Orientarsi tra norme, sigle e documenti non è semplice. Le regole urbanistiche cambiano nel tempo e spesso non è immediato capire se un immobile è in regola o meno.
Per questo motivo è consigliabile affidarsi a un’agenzia immobiliare qualificata, che si occupi di verificare la documentazione urbanistica e catastale prima di mettere un immobile in vendita.
La nostra agenzia esegue questi controlli di routine per ogni proprietà, garantendo ai clienti la massima trasparenza e sicurezza in ogni fase della compravendita.
Forse è controintuitivo, ma questa prassi tutela proprio il venditore, perché se è difficile reperire i documenti si ha il tempo, se c’è qualche problema si gioca d’anticipo e si risolve, e così si arriva l’atto tranquilli e non si corre il rischio di perdere l’acquirente o di trovarsi nei guai dopo.

